INCONTRI

HAPPYBABIES.IT

Letizia ha scritto per fare un ordine di libri. Mi ha subito incuriosita per la velocità e la determinazione che ha dimostrato nel farlo. Le persone determinate mi sono sempre piaciute, sono un raggio di speranza in questa società uniformata al ribasso. Un raggio di speranza in cui precisione, sforzo, volontà e capacità costituiscono un valore, e insieme si fondono dando vita a un progetto, a un’azienda in questo caso.

In questo mondo chiuso, in cui non si può più viaggiare, tutto acquista una diversa dimensione. E ci si riorganizza, anche nel modo di conoscere e socializzare. In altri tempi sarei volata a Catania per incontrarla di persona. In tempi ancora più remoti sarei salita su un treno con un libro, e l’incontro sarebbe divenuto parte di un’avventura. Oggi è un incontro di un’ora su zoom, che però è diventato la piacevole scoperta di una persona che, pur lavorando in modo impeccabile nell’ambito della vendita online, pur essendo aperta alla tecnologia e alle nuove necessità di mercato e sempre presente sul lavoro, non ha perso la sua umanità e concretezza, facendone anzi il suo carattere distintivo.

Le domande: Chi sei? Come mai? Da dove ti è venuta l’idea? Cosa ti muove? si sono presto accavallate una sull’altra…
Letizia: (sorride dallo schermo) Happy Babies nasce da me che divento mamma. Ma non sono una mamma che prova a fare limprenditrice, avevo già fatto azienda, ero specializzata nella vendita online nel settore informatico, avevo unesperienza che mi ha aiutata tantissimo. Come mamma non potevo più lavorare dodici ore al giorno e mi sono semplicemente riadattata. Ho la fortuna di avere un lavoro che mi piace e che mi permette di stare con mia figlia il più possibile.
Ho avviato la nuova azienda partendo da qualcosa che sapevo fare, quindi ho tirato fuori gli strumenti da lavoro di mio padre e ho iniziato a produrre parte di quello che adesso si trova nella nostra categoria ‘Mobilio’. Sicuramente mi sono lasciata ispirare dalle esperienze educative delle dottoresse Montessori e Pikler, cercando di migliorare anno dopo anno, di studiare’ per poter offrire i prodotti migliori ai clienti di Happy Babies.
Con la bambina ancora piccola, il lavoro da sola non era sostenibile e ho trovato dei collaboratori affidabili in mio padre e mio fratello, che sono ora parte dell’azienda e il cui sostegno è fondamentale.
Poi con il tempo, e non essendo più parte attiva della produzione, ho pensato di allargare la proposta Happy Babies scegliendo personalmente i nuovi prodotti: giochi in legno, libri e materiali di ispirazione montessoriana, pensando sempre e soprattutto ai bambini a cui sono destinati.
La vendita dei libri per lazienda non è fonte di guadagno, i margini spariscono nelle spese di trasporto che omaggiamo a chi acquista solo libri, ma Happy Babies non deve essere solo vendita e guadagno, ma qualcosa in più che mantenga vivo l’interesse mio e dei miei clienti.
Non scelgo i prodotti in base a quello che si vende di più, è il rispetto dei bisogni dei bambini a orientare le mie scelte, e credo che i clienti di Happy Babies, pur non conoscendoci personalmente, lo intuiscano.
In un momento come questo, dove tutto è online e manca completamente il contatto umano, cerco sempre di trovare il modo di offrire qualcosa di speciale, ad esempio proponendo dei libri autografati.

Mi è piaciuto subito l’approccio, innanzitutto personale, coinvolto, cosciente. Poi però, da mamma che lavora, e soprattutto da imprenditrice che sa cosa significa lavorare con un grande carico di responsabilità, le ho spontaneamente chiesto come si è organizzata…
Letizia: Lavoro tanto e senza pause, ma lo facevo anche quando ero dipendente, è un mio modo di essere, sono multitasking, faccio tante cose simultaneamente, tutto è molto veloce e dinamico, e per farlo ho bisogno di grande concentrazione. Così poi quando esco dal lavoro, nel pomeriggio, entro in una modalità più lenta che segue i ritmi della mia bambina e riesco a dedicarle tutta la mia attenzione.
Happy Babies per me non è solo un nome, è qualcosa di concreto. Sono io, la mia famiglia, le persone che ci lavorano, le aziende di servizi a cui affidiamo marketing e gestione della piattaforma.
Su Happy Babies difficilmente fornisco una proposta generica, perché solo noi mamme, papà, zii, educatori, professionisti possiamo essere in grado di conoscere cosa è meglio per i nostri bambini e le nostre bambine. 
Sicuramente la conoscenza, la formazione può aiutarci nella scelta, ecco perché adesso offro la formazione online che può essere intesa anche come una pausa di benessere in questa nostra quotidianità frenetica.

Quindi Happy Babies, bambini felici, è anche questo: proposte per genitori che vogliono crescere i propri figli nel rispetto delle loro necessità. E per la pubblicità, i social e il resto, come fai?
Letizia: Raramente su Happy Babies pubblicizziamo prodotti usando i bambini, perché veicolano un messaggio sbagliato al genitore che acquista un gioco con cui ha visto giocare un altro bambino in un breve video o in uno scatto. Come possono essere certi della loro scelta?
E poi penso a quei bambini che vengono continuamente ripresi, che hanno sempre nuovi giochi con cui giocare, e mi domando: dove è la loro intimità? È un bene per loro costruire la propria identità attraverso un display?

Ma tua figlia ti aiuta nella selezione dei prodotti da proporre?
Letizia: Ni. Mia figlia non è una cavia’. Quando arriva un gioco o un libro nuovo, sono io a testarli. A me piace toccare, sperimentare, conoscere. Poi capita che me li porti a casa e mia figlia trovandoseli sul tavolo ci giochi un po’ o apra un libro, ma solo se ne ha voglia, in libertà. Non posso chiederle di giocare se non ne ha voglia, lei ha il suo spazio e il suo tempo. Non voglio neppure che spacchetti continuamente dei giocattoli, perderebbe il gusto di farlo. Un bambino non può avere tutto.
Da piccola non chiedevo quasi mai giochi, ma i materiali per costruirli, per me giocare era costruire. Non giocavo con le Barbie, facevo i vestiti per le Barbie delle mie compagne.

Cosa ti piacerebbe fare? Qual è il prossimo passo? Il tuo sogno?
Letizia: In questo momento mi piacerebbe tanto poter viaggiare con mia figlia. Non ho altri sogni. Adesso che è più grande mi piacerebbe farle vedere le cose belle che ci sono fuori… anche se ai bambini basta poco per essere felici, trovano tanto anche in una semplice foglia, tutti i dettagli che noi non siamo più capaci di vedere.

Letizia è un’imprenditrice capace e risoluta, ha delle qualità innate e una formazione tale che le hanno permesso di mettere in piedi un’attività che funziona. Ma Letizia, dal mio punto di vista, ed è quello che di lei mi è piaciuto di più, ha anche una grandissima umanità che ha impresso nella sua azienda online senza ricorrere a moine.
È così grande questa sua empatia, e questa sua profondità di sguardo su ciò che la circonda e sugli elementi che costituiscono il mercato entro il quale si muove, da aver fatto la differenza su una piattaforma di vendita online apparentemente asettica. È così grande la sua maternità – la ragione sociale dell’azienda è DaMa’ (da mamma) – da essere penetrata in ognuna delle sue scelte e in ognuna delle sue politiche di vendita, nel più totale rispetto dei suoi veri clienti: i bambini che riceveranno i libri, i giochi e i mobili che Letizia ha scelto di vendere.

Musica: Oltremare, Ludovico Einaudi

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