Focus

BIKE DA TE

BIKE DA TE, di Jenni Gwiazdowski

In questi tempi caratterizzati da una crescente attenzione al problema dell’inquinamento nelle città e alla mobilità sostenibile, mentre si moltiplicano le iniziative volte a far crescere la rete di piste ciclabili e premiare i valorosi che ogni giorno scelgono di spostarsi da casa al lavoro in bicicletta costi quel che costi, si è assistito a un fiorire di ciclofficine popolari e iniziative dal basso che cercano di fornire al comune cittadino gli strumenti e il know-how necessari per riparare e, perché no, provare a costruire da sé il proprio mezzo su due ruote.
Per quanto perennemente connessi alla rete e circondati da computer e smartphone, stiamo vivendo un forte ritorno alle attività manuali che, si sa, sono incredibilmente appaganti, un modo per calmare la mente dopo una settimana di stress e godere nell’immediato dei frutti del proprio lavoro.
Nel 2012 Jenni Gwiadzowski, californiana di origine ma residente a Londra, quando ancora aveva le mani morbide e lavorava nel marketing ma già si dilettava di fai da te, iniziò a cercare un posto dove poter seguire un corso su come assemblare una bicicletta. Ma non riuscì a trovarne neanche uno. Senza perdersi d’animo, decise di fare da sola, e fondò la London Bike Kitchen, una ciclofficina popolare non profit aperta a tutti, che negli anni ha aiutato migliaia di appassionati delle due ruote. Alla LBK forniscono il know-how necessario attraverso una serie di corsi e gli attrezzi di lavoro – chiunque può associarsi e frequentarla – e promuovono uno stile di vita più sano e attento all’ambiente, cercando al tempo stesso di rendere la gente comune autosufficiente nella manutenzione dei propri mezzi di trasporto.
Secondo Jenni, le biciclette sono macchine fantastiche che possono curare molti mali della società – fanno risparmiare soldi, riducono l’inquinamento, favoriscono l’esercizio fisico e la salute mentale. E sono anche estremamente democratiche. Chiunque può possedere una bici, anzi, possiamo dire che quasi chiunque può costruirne una. Questo libro è nato dal suo desiderio di insegnare proprio a tutti (uomini e donne, esperti di fai da te o meccanici improvvisati) come costruire e manutenere la propria bicicletta. A velocità singola, per iniziare dalle basi. Perché è più accessibile a un principiante, più leggera, più agile, e ha pezzi più robusti e resistenti rispetto alle bici con il cambio. Inoltre, ci saranno meno cose che possono andare storte e, se non vivete in Tibet, potrà bastarvi per recarvi al lavoro o per una gita fuori porta. Scegliendo freni a pattino e un classico telaio a diamante in acciaio – più duraturo, più resistente e più facile da verniciare.

Dopo una parentesi di carattere introduttivo-motivazionale sul Perché costruire una bici (perché no?), il libro si struttura in otto capitoli, che rappresentano le otto fasi del percorso fatto di avvicinamento al mondo delle bici, costruzione e manutenzione: Glossario, Attrezzi e materiali, Scegliere il telaio, Smontare la bici, Selezionare i componenti, Montare tutto, Accessori, Manutenzione di base.
A differenza della maggior parte dei libri, e dato l’approccio pratico del volume, il Glossario è posto all’inizio, perché è importante sapere di cosa parliamo fin da subito! Così come è importante conoscere prima di mettersi al lavoro gli Attrezzi e materiali indispensabili o consigliati, i lubrificanti migliori, i sistemi di misurazione più diffusi (metrico e imperiale), e anche qualche piccolo trucco, come imparare a usare il calibro di Vernier correttamente o saper distinguere tra olio e grasso, per capire quale dei due usare al momento del bisogno! L’imperativo è sempre lo stesso, che ci accompagnerà per tutto il volume: cerca di capire cosa ti serve davvero, non comprare tutto subito (ma se lo fai cerca sempre il meglio che puoi permetterti), rivolgiti a una ciclofficina in cerca di aiuto e strumenti. E frequenta più che puoi il negozio di biciclette sotto casa.
Partendo dal presupposto che non ci dispiacerà usare materiale di recupero, e quindi partire da una bicicletta di seconda mano (ma guai a comprare una bici rubata o ci pioverà giustamente addosso una montagna di karma negativo!), per aiutarci a Scegliere il telaio giusto per noi, che poi è l’essenza di una bicicletta, Jenni ci sottopone un quiz, perché una bici da città non dovrà adempiere agli stessi compiti di una per cicloturismo o per i fuoristrada. La scelta del telaio è illustrata passo passo, dal calcolo delle dimensioni ideali per noi alla misura di quello che potremmo aver reperito, per capire se fa effettivamente al caso nostro o se ci siamo innamorati solo del suo aspetto estetico. Ma soprattutto per verificare che sia sicuro, applicando sull’intera bici il suo collaudato “controllo a M”, che prevede la verifica di attacco, manubrio, trasmissione, ruote, serie sterzo ecc.
Se, come si diceva, abbiamo trovato una bici usata, potrebbero esserci molti componenti da smontare (e poi riutilizzare!) per riportare il telaio alla sua forma originaria. Smontare la bici è la prima fase in cui ci sporcheremo le mani. Radunati gli attrezzi principali (set di brugole e chiavi, martello e punteruolo, leve cacciagomme, cacciaviti , smagliacatena, pinze ecc.) e rimediata una chiave per movimento centrale, non ci resta che mettere la nostra bici di seconda mano su un cavalletto per manutenzione e… iniziare! Passo dopo passo, con fotografie chiare e dettagliate, Jenni ci spiegherà come smontare le ruote, rimuovere i copertoni, staccare i cavi, rimuovere le pinze dei freni e la catena (usare lo smagliacatena!), e poi ancora come smontare il manubrio, la serie sterzo, i deragliatori, i pedali, le pedivelle e il movimento centrale. Al termine di tutte queste operazioni, la nostra manualità sarà sicuramente decuplicata, e saremo pronti a preparare il telaio per la fase successiva, ripulendolo da graffi, adesivi indesiderati e ammaccature, per poi eventualmente rimuovere ruggine e vernice, sabbiarlo e riverniciarlo come preferiamo.

È ora giunto il momento di Selezionare i componenti che ci servono per la nostra nuova bicicletta. Il mantra si ripete, e il consiglio è di acquistare i pezzi migliori che possiamo permetterci (per non avere problemi nel tempo) e non aver fretta di accumulare attrezzi e ricambi non necessari. Il primo passo è analizzare i componenti che speriamo di recuperare dalla bici di seconda mano da cui abbiamo ricavato il telaio, per capire se sono troppo usurati o se possono ancora funzionare. Prese alcune misure fondamentali (scatola del movimento centrale, distanza tra i forcellini, diametro del tubo di sterzo e del tubo piantone), non ci resta che leggere con attenzione i sottocapitoli dedicati alle varie parti della bicicletta, con fotografie e diagrammi a illustrare ogni singolo pezzo nel dettaglio, per capire cosa ci serve e come reperirlo.
Siamo finalmente pronti per Montare tutto: prepariamoci una buona tazza di caffè, facciamo una colazione abbondante, sistemiamo il telaio sul cavalletto e… si inizia! Partendo dal cuore della bicicletta, ovvero il movimento centrale, impareremo in pochi passaggi semplici e dettagliati come montare guarnitura e pedali, serie sterzo, forcella, ruota libera, copertoni, catena (e come tenderla!), attacco, manubrio, pinze dei freni ecc. Non mancano un’utile serie di consigli e trucchi per risolvere gli svariati problemi che si possono presentare: da che lato del manubrio vanno montate, ad esempio, le leve dei freni? E come si fa a infilare quel copertone che proprio non vuole saperne?
Arrivati a questo punto, stanchi e sporchi di grasso, possiamo dedicarci alla scelta degli Accessori, la ciliegina sulla torta, trucco e parrucco! Prima di tutto bisogna pensare alla sicurezza, e scegliere delle buone luci. Esistono svariati modelli (lampeggianti, fisse, led, dinamo, per ruota ecc.), da selezionare a seconda delle esigenze. Sempre a proposito di sicurezza, non ci si può far mancare un buon campanello, o una trombetta se preferiamo! Per passare all’estetica, per il nostro manubrio avremo modo di scegliere tra impugnature e nastro, con un pratico tutorial su come applicarlo. A seconda poi dell’uso che faremo della bici, potremo valutare l’acquisto di portapacchi e cestini, parafanghi, portaborracce. Ma tutti dovremo procurarci un buon lucchetto (o una buona catena): con tutta la fatica e il denaro spesi per costruire la nostra bici su misura, non vorremo certo farcela soffiare da sotto il naso alla prima uscita!
Il libro non termina tuttavia con la costruzione della bicicletta, perché la cosa più importante per conservarla in buono stato per tanti anni è sottoporla a una giusta Manutenzione di base. È importante dedicare qualche piccola attenzione al nostro prezioso mezzo giorno dopo giorno per evitare interventi onerosi quando qualcosa andrà storto. Perché qualcosa, prima o poi, lo farà! Prendersi cura di una bicicletta significa pulire e oliare la catena e i cerchi, cambiare i pattini dei freni quando sono usurati per evitare che logorino copertoni e cerchi (per non parlare delle conseguenze in fase di frenata!), e ovviamente gonfiare le gomme.
Giunti al termine del libro, con un bagaglio di informazioni ed esperienze invidiabile, non ci resta che uscire a fare un giro di prova e coinvolgere il maggior numero di persone possibili. Il mondo ha bisogno di più biciclette, e certamente anche noi!

Focus a cura di Valentina Vignoli

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Jenni Gwiazdowski, californiana di origine, è la fondatrice e direttrice della ciclofficina non profit London Bike Kitchen, aperta nel marzo 2012 dopo aver scoperto che non esisteva un posto in cui imparare a costruirsi una bici. La LBK coniuga la sua passione per l’insegnamento con quella per le biciclette, e negli anni ha accolto e aiutato migliaia di appassionati delle due ruote.

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