Focus

THEO

THEO di Stefano Bessoni
serie “Le Scienze inesatte
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All’alba di una giornata livida che promette burrasca, Rebecca siede pensosa sui sacchi di sabbia di una trincea in riva al mare. Ovunque intorno a lei incombe la minaccia della guerra: le navi muovono verso la costa, i sottomarini corazzati affiorano tra le onde e il cielo è solcato da cupe processioni di Zeppelin. Ma non è questo a preoccupare la ragazza, che rimugina sulle parole pronunciate da Giona al termine dell’episodio precedente della saga delle “Scienze inesatte”. Non riesce a credere che il suo amato voglia davvero proseguire i folli esperimenti di Balthazar Zendak, l’anatomopatologo vissuto molto tempo prima nella casa sulla scogliera dove la coppia di giovani si è da poco trasferita. Qui Rebecca sperava di poter costruire il loro nido d’amore ma a partire dal ritrovamento del diario di Zendak la situazione è precipitata. Giona è sempre più scontroso e incostante e tratta la sua compagna con gelida indifferenza quando non con aperta aggressività. Incalzato da Rachel, lo spettro della figlia dell’anatomista rimasto intrappolato ad aggirarsi in quelle stanze, Giona ha allestito una wunderkammer e sta andando incontro al destino dal quale lo aveva messo in guardia l’amico Lazzaro: la camera delle meraviglie lo ha ormai asservito a sé trasformandolo in un mero strumento di raccolta. Ma a terrorizzare Rebecca è soprattutto l’intenzione, da lui espressamente dichiarata, di fabbricare un homunculus seguendo la ricetta contenuta nel nefasto diario. La ragazza tenta invano di farlo ragionare ma, facendo leva sul suo desiderio di maternità, Giona la convince a prendere parte all’impresa, aiutandolo a creare, dal suo seme mischiato a poltiglia di mandragola, una creatura artificiale a cui viene dato il nome di Theo. Da questo momento in poi, in un crescendo di humour nero e tensione, la vicenda di Giona, Rebecca e Rachel si avvia verso una conclusione mozzafiato che non manca di profilare nuove avventure all’orizzonte.

La creazione dell’homunculus è il perno centrale di questo quarto libro della serie “Le scienze inesatte” che porta a termine la storia concepita circa trent’anni fa da Stefano Bessoni, inizialmente con l’intenzione di farne un film. L’autore si era già confrontato con questo argomento nelle pellicole Krokodyle e Frammenti di scienze inesatte, nonché nel suo primo libro illustrato, Homunculus, un bizzarro ricettario in versi pubblicato da #logosedizioni nel 2011.
Insieme alla wunderkammer, l’homunculus è uno dei temi prediletti da Bessoni, che si imbatté per la prima volta in questi strambi esseri generati artificialmente svolgendo alcune ricerche in biblioteca per un film – poi mai realizzato – su Paracelso (medico, alchimista e astrologo svizzero vissuto a cavallo tra quindicesimo e sedicesimo secolo). Ed è proprio a lui che si deve il primo riferimento agli omuncoli nell’ambito della letteratura alchemica. Nel suo De rerum natura apparso nel 1537, Paracelso propone una ricetta che prevede di sigillare ermeticamente il seme umano in una provetta di vetro e magnetizzarlo, quindi lasciarlo imputridire tra il letame di cavallo per quaranta giorni e successivamente nutrirlo con il sangue umano. Paracelso dichiarava di non aver mai provato a creare un homunculus perché ciò significava sfidare il potere di Dio ma sosteneva che altri alchimisti si fossero effettivamente cimentati nell’impresa (secondo la tradizione alchemica, i nani sarebbero i discendenti di qualche homunculus). Circa due secoli dopo, nel ’700, in Tirolo, il conte di Kneffstein e il rosacrociano abate Geloni crearono insieme dieci di questi esseri battezzandoli “spiriti profetici”. È quanto afferma il dottor Emil Besetzny nel suo libro Die Sphinx, pubblicato nel 1873, che attribuisce a queste creature il potere di predire il futuro e che, per questa ragione, pare fosse solito portarle con sé alle riunioni di una loggia massonica. Sembra che le loro doti divinatorie non siano sfuggite ad altri personaggi illustri: si narra infatti che Napoleone ne abbia interpellato uno, che un omuncolo abbia profetizzato a re Carlo Alberto di Savoia la disfatta di Novara e il successivo esilio in Portogallo e un altro abbia predetto a Cavour la sua morte.

Da sempre, inoltre, gli omuncoli affascinano il mondo della letteratura e delle arti: basti pensare al Faust di Goethe e al Frankenstein di Mary Shelley. In ambito italiano, nella poesia Dualismo di Arrigo Boito, l’uomo, inteso come essere umano, viene definito “l’homunculus di un chimico demente”, creato per noia da un dio malvagio, mentre in Giappone gli homunculi sono fra i personaggi principali del manga e delle serie anime Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa e Homunculus è il titolo di una serie a tema psicologico creata dal fumettista Hideo Yamamoto.
Per finire, possiamo sottolineare come nemmeno le scienze cosiddette ‘esatte’ siano immuni al fascino della creazione della vita ex novo: gli antichi procedimenti per la creazione degli omuncoli possono in un certo senso apparire come i bizzarri antesignani delle moderne tecniche di fecondazione artificiale.

Focus a cura di Francesca Del Moro

L’autore:
Stefano Bessoni,
regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.

Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz, Rachel, Rebecca, Giona e Theo.

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