Focus

RACHEL

RACHEL di Stefano Bessoni
[Primo libro della serie “Le Scienze Inesatte”]

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Dal frontespizio del libro, la piccola Rachel ci guarda con aria triste e vagamente minacciosa. Ha la testa grande e il corpo minuscolo, e indossa un semplice vestitino con un colletto che fa pensare a un’epoca lontana. Il suo incarnato è diafano, gli occhi di diverse dimensioni sono velati di malinconia e la bocca si apre nel viso come una ferita. Stiamo per leggere la sua storia e sarà una storia dolorosa. Il tempo in cui è ambientata è indefinito: potrebbe trattarsi degli anni Dieci, i Trenta, forse i Venti, oppure di un momento imprecisato nel futuro. Sappiamo che c’è una guerra: ce ne dà notizia la nefasta processione di dirigibili che solcano il cielo come banchi di balene o capodogli. Anche del luogo non ci vengono fornite coordinate precise: si tratta di un paese lontano, sperduto sulle coste dell’Oceano.

Qui, in una casa sulla scogliera, a picco sul mare, vive Rachel. Non vede i suoi genitori da lungo tempo e non ha idea di dove si trovino né sa perché siano partiti senza dirle nulla ma in cuor suo è convinta che non abbiano mai smesso di volerle bene. Ama passare il tempo seppellendo nella sabbia gli animaletti morti che trova in giro e dedicando loro filastrocche di sua invenzione. Le piace anche disegnare e, quando non ha fogli o quaderni a disposizione, adorna con meravigliose illustrazioni le rocce e i sassi levigati dal mare. Non gioca mai con altri bambini ma ha tre amici decisamente originali: il coccodrillo impagliato Geremia, il coniglio scheletrico Asmodeo e una bambola anatomica di nome Lia. Ovvero tre dei tanti pezzi della collezione allestita nella sua stanza dal padre Balthazar Zendak, grande esperto nella preparazione e conservazione dei cadaveri. Zendak era solito chiamare quella stanza ‘Wunderkammer’, un nome duro che Rachel faceva fatica a pronunciare. Suo padre le aveva però spiegato che significava semplicemente “camera delle meraviglie” e che consisteva in un personale museo del mondo, nel quale racchiudere qualsiasi cosa suscitasse stupore e meraviglia. Rachel aveva aiutato Zendak ad allestire quella stravagante collezione, insieme alla mamma, Edith, che essendo una sarta aveva anche cucito gli abiti con cui vestire i preparati del marito. Ma nella casa sulla scogliera non mancano altre stramberie: in un angolo adiacente al laboratorio autoptico di Zendak, sono esposti molti strani bambini conservati sotto formalina, con un’enorme testa e un corpicino esile e diafano che in alcuni casi lascia trasparire gli organi interni.

In una fredda notte di luna piena al termine di un giorno piovoso, tutto cambia per sempre per la piccola Rachel. È la notte del suo compleanno ma la bambina non lo sa perché ha perso da tempo il conto dei giorni e ignora anche che la luna piena è in grado di rivelare piccoli e grandi segreti. Attirata dalla sua luce, comincia a vagare sulla scogliera camminando a lungo senza una meta precisa, finché raggiunge un cimitero dove la attende una macabra scoperta. A poco a poco i suoi ricordi riaffiorano e, tornata a casa, con l’aiuto di Geremia rimette assieme i pezzi del puzzle svelando il mistero che avvolge la storia della sua famiglia.

Con Rachel, Stefano Bessoni e #logosedizioni inaugurano la serie in quattro volumi “Le scienze inesatte”. Quattro capitoli di una fiaba nera, macabra, intrisa di tutte le suggestioni accumulate dall’autore nel tempo – dalle Wunderkammer ai rapporti tra arte e scienza, dalle ballate di Nick Cave al cinema di Peter Greenaway, dalle animazioni in stop motion firmate da Jan Švankmajer e i Quay Brothers alle fotografie di Joel Peter Witkin. Bessoni aveva cominciato a immaginare la sua storia quando ancora studiava all’Accademia di Belle Arti e aveva da poco abbandonato gli studi scientifici. Voleva scrivere e disegnare qualcosa da trasformare nel suo primo film, così abbozzò uno strano mondo a cavallo tra discipline scientifiche, procedimenti oscuri ed esoterici, tradizioni popolari e fiabe. Andò alla ricerca di un luogo fisico che fosse in grado di rispecchiare quel suo mondo ideale e lo trovò tra la Normandia e la Bretagna. Ispirandosi ai luoghi visitati, inventò così il Paese delle Scienze Inesatte che, dopo trent’anni di gestazione, vede la luce in questo primo volume della serie.

Per quanto possano suonare strampalate, le scienze inesatte o anomale sono discipline da lungo tempo oggetto di studio e di catalogazione, che hanno affascinato numerosi studiosi e intellettuali. Tra questi Raymond Queneau, al quale è stato dedicato il libro Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale. La figura di Rachel è ispirata a una donna realmente vissuta in Olanda tra il 1664 e il 1750, Rachel Ruysch, figlia di Frederik Ruysch, un botanico e medico fiammingo passato alla storia per le sue preparazioni anatomiche, contese da collezionisti di tutto il mondo e finite in alcune Wunderkammer storiche, come quella dello Zar di Russia Pietro il Grande. Giacomo Leopardi lo trasformò in uno dei personaggi del “Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie”, contenuto nelle Operette Morali, un grottesco confronto tra Ruysch e alcuni suoi preparati anatomici riguardo al presunto dolore che si avvertirebbe nel momento della morte, nell’istante in cui l’anima abbandona il corpo. Si racconta che Rachel aiutasse il padre nelle sue preparazioni e che fosse molto brava, come testimonia la sua presenza in un famoso dipinto di Jan van Neck, dove la bambina è ritratta in abili maschili mentre assiste il padre durante una lezione di anatomia sul corpo di un neonato. Una volta cresciuta, Rachel Ruysch abbandonò la medicina e l’anatomia, diventando una bravissima pittrice specializzata in nature morte e ritratti, una delle pochissime artiste dell’epoca di cui abbiamo notizia. Alcune delle sue opere sono conservate agli Uffizi e nella Galleria Palatina a Firenze.

Prendendo spunto dal dialogo leopardiano sopracitato, Stefano Bessoni ripensa la figura di Rachel facendone una creatura sospesa tra la vita e la morte, imprigionata in uno spazio intermedio chiamato Camera di Swedenborg, in attesa che si compia il definitivo passaggio all’aldilà. Un senso di sospensione che anche il lettore prova fin dalle prime pagine del libro, man mano che la morte diventa una presenza sempre più tangibile e ingombrante attraverso oscuri presentimenti ed espliciti riferimenti, a cominciare dalla filastrocca iniziale per il funerale di un uccellino che viene ripresa alla fine modificando alcuni versi. Una minuziosa descrizione è dedicata all’Orologio della Morte, che ci sembra di sentir rintoccare scandendo il tempo di questa storia. Un tempo lento e malinconico, che a poco a poco si carica di angoscia man mano che ci avviciniamo alla rivelazione finale empatizzando con la protagonista. In questo libro ritroviamo lo stile che ci fa amare Stefano Bessoni, i dettagli umoristici e al contempo macabri delle immagini, la volontà di portare avanti di pari passo una storia avvincente e l’esplorazione di un mondo magico e perturbante. Stavolta con un tono particolarmente delicato e poetico e un epilogo che commuove profondamente.

 

Focus a cura di Francesca Del Moro

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VEDI ANCHE: Stefano Bessoni presenta la serie Le Scienze Inesatte (video)

Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.

Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio, Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer, Oz, Rachel, Rebecca e Giona.

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